Il via libera del Consiglio chiude la trattativa per il passaggio di Autostrade a Cassa depositi e prestiti con una ricca ricompensa per i Benetton.
Il 10 giugno del 2021 sarà ricordato probabilmente come il giorno nel quale i Benetton lasciano Autostrade. A quasi tre anni dalla tragedia del Ponte Morandi. L’assemblea dei soci si è espressa a favore della cessione a Cdp e il via libera del Consiglio chiude definitivamente il cerchio. Ma non mancano le polemiche per i soldi riconosciuti ai Benetton.
La decisione del Consiglio di Amministrazione: Autostrade a Cdp, fuori i Benetton
Il Consiglio di Amministrazione di Atlantia ha espresso parere favorevole alla proposta approvando l’offerta vincolante e dando mandato all’Amministratore delegato di firmare l’accordo. Autostrade quindi passa alla cordata capitanata da Cassa depositi e prestiti.
Le ultime fasi della trattativa
Dopo il parere del Consiglio sull’offerta presentata da Cassa depositi e prestiti, Blackstone e Macquarie per l’88% di Aspi si passa alla fase del signing, ovvero la fase della trattativa durante la quale le parti procedono con la firma di accordi vincolanti. Si procede poi con la fase del closing, quindi con il pagamento al quale segue l’effettivo passaggio delle quote, che chiude la trattativa. Secondo le previsioni la trattativa dovrebbe concludersi per primo trimestre del 2022.
Il valore dell’operazione e le polemiche
Si tratta di un’operazione da nove miliardi circa che ha scatenato le polemiche. Protestano i parenti delle vittime del Ponte Morandi, che parlano di un regalo a chi ha gestito le strutture con i risultati purtroppo noti.
“Andremo a pagare miliardi di euro coloro che hanno gestito questa azienda dal solo punto di vista dell’azionariato“, ha dichiarato Egle Possetti.
Molti sottolineano inoltre come i Benetton escano arricchiti dalla vicenda. Il tutto mentre lo Stato va a chiudere un’operazione economicamente svantaggiosa, almeno stando alle proiezioni e alle stime.